martedì, maggio 09, 2006

Bifo dice:"tifo Foti"



A pochi giorni dalle elezioni amministrative di Milano è giunto ed è stato pubblicato su sovvertiamomilano.org l'appello di Franco Berardi Bifo che, pur da non milanese, spiega perchè vale la pena - per i milanesi - votare Alex Foti...
Io sono un altro non milanese che però, se potesse, darebbe certo la sua fiducia ad Alex, qui sotto però pubblico il messaggio di sostegno di Bifo perchè spiega bene quali sono i punti di forza non solo e semplicemente di questa candidatura, ma soprattutto del progetto politico culturale che vi sottostà, che è quello rappresentato poi dalla lista neurogreen...


"Se fossi cittadino milanese voterei per Alex Foti, ma siccome non lo sono provo a spiegare perché la sua candidatura ha un interesse che va ben al di là della dimensione cittadina.Conosco poco Alex. L'ho incontrato forse tre volte, e ogni volta in situazioni pubbliche. Ma ho letto i suoi interventi nelle diverse liste in cui abbiamo coabitato, e trovo enormemente interessante il suo approccio culturale all'agire politicoIn questi anni Alex ha rappresentato la ricerca dell'orizzonte europeo di ogni conflitto e di ogni proposta: non esiste più alcun margine per l'innovazione sociale a livello nazionale, e il caso italiano lo dimostrerà probabilmente nei prossimi mesi. I movimenti precari dell'ultimo anno non hanno la possibilità di incidere sul piano nazionale. Si può vincere una battaglia, come è accaduto in Francia, ma se si vuole rovesciare il ricatto del precariato e della competizione interna alla forza lavoro occorre avviare un processo rivolto verso il reddito europeo di cittadinanza, e la garanzia di un minimo salariale europeo. Dal momento che il capitale usa le divisioni interne alla forza lavoro europea per aumentare lo sfruttamento, è urgente la costruzione di una soggettività europea del lavoro, e di un interlocutore politico europeo.
Dobbiamo abbandonare l'illusione di poter contrattare con l'esangue ceto politico italiano le nuove condizioni legislative per il lavoro precario (proviamo pure ma sarà fatica sprecata). L'interlocutore non sta a Roma ma a Bruxelles. Ma al momento Bruxelles non esiste. E il nostro quadro di riferimento non può essere la (bistrattata e onorevole, ma fuori corso) costituzione italiana, bensì la (oggi inesistente) costituzione europea, cancellata dai referendum francese e olandese, e messa in sospensione a tempo indeterminato da un ceto politicoeuropeo che non è all'altezza del problema. Un ceto politico che sia all'altezza di questo problema costituzionale postmoderno è ciò che occorre oggi, e il movimento precario può generarlo. La candidatura di Alex va in questa direzione.
In secondo luogo nello stile di Alex è notevole la volontà (qualche volta stizzosa ma lucida) di abbandonare l'orizzonte simbolico novecentesco, e l'ideologia storico-dialettica. L'eredità storicista e dialettica continua ad agire nell'inconscio politico del nostro tempo come un fattore (insieme) di rassicurazione e di inganno, e la ricerca di una dimensione post-dialettica e multidimensionale dell'agire politico è implicita nello stile di Alex.Il terzo aspetto che mi interessa sottolineare è la compresenza di una consapevolezza catastrofica e di un gesto di libertà radicale dalla previsione distopica. E' la novità del manifesto neurogreen del settembre 2004: sviluppare contemporaneamente due prospettive fra loro contraddittorie. La distopia sta ingoiando il tempo che viene, è bene saperlo. Ma questa visione lucida di una devastazione irreversibile non paralizza l'azione, né distrugge l'energia creativa e solidale.
Com'è possibile questa compresenza contraddittoria di previsione catastrofica e prefigurazione autonoma (dalla previsione)? Come si può verificare questo mistero mistico di un movimento che prevede un futuro di morte e costruisce un futuro di vita? Comunità autonome di secessione dalla tendenza prevalente inevitabile? Cocciuto perseguimento di prospettive che la ragione esclude dal campo del possibile eppure vanno coltivate in nome dell'imprevisto? Consapevolezza del fatto che la logica e la storia non coincidono?La risposta la stiamo cercando, e la candidatura di Alex è importante anche per questo: nella città in cui l'offensiva postmoderna del capitale ha prodotto gli effetti più devastanti deve avere spazio e visibilità un nuovo quadro politico capace di ragionare in termini europei e in termini post-novecenteschi.Per questo sostengo la candidatura di Alex Foti al consiglio comunale di Milano."
Bifo

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