martedì, giugno 13, 2006

Atesia, il ministro del lavoro, la polizia


Comunicato stampa del Collettivo PrecariAtesia




Il Ministro del Lavoro Cesare Damiano rifiuta di ricevere i precari di Atesia e chiede l’intervento della Polizia.
Solo alla fine della giornata la sottosegretaria Rosa Rinaldi incontra una delegazione del collettivo Precariatesia.
Questa mattina, dalle ore 10.30, si è tenuto il presidio delle lavoratrici e dei lavoratori precari del call center di Atesia. Ancora una volta, come 10 giorni fa, il Ministro Cesare Damiano ha rifiutato di incontrare una delegazione dei precari in presidio.
Alle
12,30 il ministro ha richiesto l’intervento della forza pubblica per impedire l’accesso al ministero della delegazione. Le lavoratrici e i lavoratori precari, su ordine del Ministro, sono stati spintonati dalla polizia e gli accessi al ministero sono stati sbarrati per impedire il passaggio al suo interno, un manifestante è stato colto da malore ed è stato portato con l’ambulanza al pronto soccorso. A quel punto, vista la decisione del Ministro, i precari hanno mantenuto il presidio davanti al ministero occupando via Veneto. Solo intorno alle 14 una delegazione dei precari è stata ricevuta presso la sede della Provincia di Roma dalla sottosegretaria al Ministero del Lavoro, Rosa Rinaldi.
Il comportamento di Cesare Damiano, che rifiuta il dialogo con i lavoratori mentre apre le porte del ministero ai rappresentanti di Federcomin, del quale Alberto Tripi è il presidente, e ai rappresentanti dei sindacati Cgil-CIsl-Uil responsabili degli accordi contro i quali i precari di Atesia stanno lottando da più di un anno, pone seri dubbi sulle intenzioni del nuovo ministro in merito alla vertenza Atesia e più in generale sul problema della precarietà.
Non vorremmo che il Ministro si stia già avviando a ribaltare gli esiti delle verifiche dell’ispettorato del lavoro di Roma, che ha già definito illegittimi i contratti a progetto in uso in Atesia, per favorire l’amico Alberto Tripi, grande elettore della Margherita, che si è già candidato ad intercettare buona parte degli appalti futuri dell’amministrazione pubblica e degli enti locali, tutte istituzioni oramai saldamente gestite dal centro sinistra.
Diversamente, se questo ministero intende seriamente prendere posizione, al fine di trovare una soluzione positiva della vertenza, deve impegnarsi per l’immediato reintegro di tutti i lavoratori non riconfermati, nonchè dei 5 lavoratori licenziati nel corso dell’ultimo anno di lotta, e per l’immediata trasformazione degli illegittimi contratti a progetto in contratti a tempo indeterminato.
E ciò deve passare per il confronto diretto con i lavoratori e le lavoratrici, rappresentati dal Collettivo PrecariAtesia, protagonisti/e della vertenza. Confronto che i precari e le precarie di Atesia sono determinati a conquistare con nuove e più incisive iniziative di lotta.
Roma, 9 giugno 2006

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