venerdì, giugno 09, 2006

Ordigni nucleari USA NATO in Italia. I pericoli nel cortile di casa

Negli ultimi anni quella che era una mezza-verità è finalmente venuta completamente a galla, in Italia ci sono 90 - mi pare sia questo l'ultimo dato rivelato - testate atomiche, divise fra l'aeroporto interforze di Ghedi e la base Nato di Aviano dove ha base il 31st Fighter Wing. Sarebbe utile sulla base di questo dato che è ora certezza riaprire con forza la stagione del disarmo, in primo luogo dalle armi nucleari per poi passare alla florida industria italiana delle armi "leggere".

Qui di seguito un appello di Greenpeace per lo smantellamento dell'armamentario nucleare in Europa.


Sei paesi europei - Belgio, Germania, Italia, Paesi Bassi,Turchia e Regno Unito - ospitano, in base agli accordi NATO sulla "condivisione nucleare", 480 bombe sotto il controllo diretto degli degli Stati Uniti. Ognuna di queste bombe rappresenta un pericolo evidente e reale, comporta il rischio di incidenti ed è un potenziale obiettivo.
In Italia, le basi di Aviano e Ghedi Torre - che possono essere operativamente impiegate sia per obiettivi in Medio Oriente che per quelli nella Federazione Russa - rappresentano un bersaglio militare che mette potenzialmente in grave rischio le popolazioni di una vasta area. Dopo l'ultima revisione del Nuclear Posture Review del Pentagono, gli USA non escludono la possibilità di impiegare armi nucleari per prevenire un attacco nucleare imminente o potenziale o per evitare che altri paesi possano dotarsi di capacità nucleare militare. Un recente articolo a firma di Seymour Hersh su "The New Yorker" rivela l'esistenza, all'interno del Pentagono, di una linea a favore dell'utilizzo dell'arma atomica per un attacco preventivo alle installazioni nucleari iraniane. La guerra atomica è, allo stato dei fatti, una minaccia reale. E i piloti statunitensi possono decollare con armamaneti atomici dalla basi italine senza che sia necessaria alcuna decisione del nostro governo. L'Italia, che ha sempre giocato un ruolo positivo per il disarmo nucleare, deve intervenire in sede diplomatica per ricostruire un clima e una sensibilità politica favorevole al disarmo e alla non proliferazione atomica. L'Europa deve essere libera da armi nucleari. Senza il disarmo nucleare delle potenze atomiche attuali, sarà difficile perseguire la non proliferazione in Paesi come la Corea del Nord, l'Iran o il Giappone che si sentiranno legittimati a proseguire nella direzione sbagliata. Occorre mettere in discussione la presenza sul territorio italiano delle 90 testate atomiche che, con una potenza complessiva pari a 900 volte quella di Hiroshima, sono ancora presenti ad Aviano e Ghedi Torre, in virtù di un trattato segreto - Stone Ax - mai comunicato al Parlamento. Gli europei non sono costretti ad accettare queste armi in Europa ed hanno il potere di richiederne la rimozione. Gli ordigni nucleari USA-NATO sono stati rimossi dal Canada, dalla Grecia, dalla Danimarca e dall'Islanda. Eppure ognuno di questi paesi continua a far parte in maniera attiva della NATO.
Quando l'Europa non verrà più considerata come un teatro di possibili guerre nucleari, un deposito o una portaerei degli Stati Uniti, la Guerra Fredda sarà finalmente conclusa.

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