martedì, giugno 05, 2007

Il nano erotico


I percorsi di lettura sono strani, almeno per me. Ieri guardando la libreria comodamente seduto sul divano ho – come tante altre volte – incontrato con lo sguardo un libro che ha agganciato il mio pensiero e mi è venuta voglia di scriverne su finoaquituttobene. Ma non mi veniva il cosa scrivere: il libro non è una novità, l'ho letto quasi un anno fa e quindi mi sembrava un po' forzato un post che lo consigliasse o lo “raccontasse”.
Allora l'attenzione si è spostata sul mio rapporto con quel libro, perché pensandoci mi è sembrato un ottimo esempio del rapporto feticistico e “relazionale” che mi sembra di sviluppare con molti libri.


Tutto sommato, quanto meno, una soddisfacente soluzione per parlare di un libro non solo come prodotto narrativo, ma anche in funzione del ruolo che esso svolge a un livello meno astratto e più fattuale, incrociando la sfera esperienziale dell'individuo e non solo quella della conoscenza astratta come “da definizione” ci si aspetta di un libro. Ma ancora, prima di arrivare a questo libro che sto ammantando di mistero allungandomi in chiacchere, va aggiunto che i libri, almeno nella mia esperienza, hanno importanza per la storia che che io sento costruirsi fra quel preciso oggetto-libro e gli accadimenti della mia esistenza, più fisica che intellettuale: un rapporto quasi erotico direi.


Le Memorie di un Nano Gnostico è un caso particolarmente esplicativo di quello che tento di dire. Molte volte leggo e compro un libro perché ne ho a sua volta letto, oppure sentito parlare o perché – colpo di fulmine – ha catturato il mio sguardo in libreria. Ovvio, molte altre volte me ne arrivano sotto gli occhi non tanto che non mi piacciono, ma di cui conservo poco a livello esperienziale nella memoria emotiva. Le Memorie di un Nano Gnostico invece l'ho scoperto per caso, infatti l'ho trovato fra una piletta di libri a casa di un'amica che a sua volta li aveva ricevuti come dono – non come regalo – e che voleva farne a sua volta dono. Allora fra quella piletta subito mi colpì il Nano Gnostico: il titolo, poi la copertina e alla fine venne a casa nella mia tasca (assieme ad un altro libro per me non indifferente, il dialogo fra Tullio Regge e Carlo Levi).

Non lo lessi subito, come per coltivare un piacere e coglierlo maturo, ma me lo trovai comunque a fianco per tutte le vacanze l'estate scorsa mentre lo leggeva la mia compagna Giorgia. In Spagna, a Tarifa, mentre il vento dell'oceano mi radrizzava il pelo, mi ricordo che lessi alcune pagine del libro a caso mentre girovagavo per il campeggio; riportavano la scena raccontata da Peppe – il nano gnostico – in cui papa Leone X, prima cardinale Dè Medici, commenta un opera di Lutero, mentre impreca e sbraita sconcerie, fino a gettare in preda alla collera il volume a terra senza smettere di urlare, alza la tunica e piscia sul libro, mentre la collera diventa risa isterica. A ripensarci un momento di divertissement non indifferente per la mia vacanza.

Quando qualche mese dopo lessi il libro da capo a coda mi divertì e colpì tantissimo la prosa di David Madsen, pseudonimo dell'autore del libro dietro cui, secondo quanto scritto nel risvolto di copertina, si nasconde “un teologo e filosofo inglese con particolare interesse per il Rinascimento”, così come la traduzione vivace che pare non tradire mai il registro narrativo del racconto. Così, leggendo il libro, ho scoperto con la passione dell'immedesimizzazione la pratica dello gnosticismo in un contesto che estremizza l'umanizzazione dell'esperienza gnostica raccontata attraverso i sensi di un nano, nel Risorgimento. Freak erudito, amante del gusto della dissacrazione e iconoclasta come solo può esserlo il “nano di compagnia” di un potentissimo – almeno in terra – papa della romanità, Peppe viene educato allo gnosticismo non nei termini dottrinali (non da papa Medici, ça va), ma a partire dalla propria esperienza esistenziale.

Così che il cerchio si chiude, le esperienze sono – per quanto illusoriamente – condivise e parlano ad altri e di altro, come per ogni libro che si rispetti.

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