mercoledì, settembre 10, 2008

La controriforma del lavoro in 16 punti. E siamo solo all'inizio...

da Chainworkers 3.0

Passata la bufera degli show televisivi del Ministro della Funzione Pubblica Brunetta, rimangono in campo le leggi che andranno a regolare la vita dei lavoratori.
Il decreto Brunetta (D.l. 112 del 24.6.2008) è legge dalla fine di agosto e i suoi effetti cominciano a farsi sentire proprio in questi primi giorni di rientro dalle ferie.
Nonostante l'enorme esposizione del Ministro sui giornali, gli articoli sui quali si snoda la legge sono poco conosciuti, anche tra gli stessi lavoratori.
La punizione dei 'fannulloni', come li ha etichettati per mesi sul Corriere della Sera Ichino, professore di Diritto del Lavoro all'Università Statale di Milano, per anni esponente di spicco della Fiom Cgil, si è trasformata in una serie di regole che svelano in che direzione va il mondo del lavoro.
Non stiamo parlando solo dei lavoratori statali e degli enti locali ma di tutti i lavoratori, perché come più volte dichiarato da CGIL CISL e UIL, tra gli obiettivi della prossima riforma contrattuale, c'è quello di arrivare a una parificazione di trattamento tra lavoratori privati e pubblici.
E anche perché tra le tante 'bacchettate' ai fannulloni, scappa qualche 'bastonata' anche a tutti gli altri. Così per gradire e per tastare il terreno.

1. Reperibilità continua
La prima delle novità riguarda la malattia dei lavoratori statali. D'ora in poi l'orario in cui si è obbligati a stare in casa cambia. Fino a due mesi fa la reperibilità era obbligatoria dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19. Ora chi è malato, magari con un braccio ingessato, sarà costretto a stare in casa dalle 8 alle 12 e dalle 13 alle 20 tutti i giorni festivi inclusi. Nulla è stato fatto per impedire che medici disonesti producano certificati falsi a chi malato non è, la scelta è stata quella di colpire tutti indiscriminatamente. Generalizzando il teorema più in voga del momento: lavoratori pubblici=fannulloni.

2. Decurtazione dello stipendio in malattia
D'ora in poi chi si ammala nei primi 10 giorni di assenza si vedrà decurtare lo stipendio. E' il primo attacco al diritto di malattia, istituito da Benito Mussolini durante il ventennio per alcune categorie di lavoratori e poi esteso a tutti gli assunti a partire dagli anni Sessanta. Le decurtazioni riguardano la parte di salario accessorio come le indennità, che si aggiunge a quella fissa. Peccato che negli ultimi 15 anni molti degli aumenti economici dei contratti riguardano proprio questa parte di salario. Chi si ammala se la vedrà togliere. Anche se ha fatto 10 giorni di malattia negli ultimi cinque anni. Per categorie come gli infermieri, i vigili urbani e la Polizia, la riduzione sarà rilevante visto che una buona parte dello stipendio è compresa nelle voci di indennità.

3. Discrezionalità del part time per lavoratrici madri

Altra chicca è quella che vedrà il blocco dei part time per lavoratrici madri in molti uffici pubblici. La richiesta del part-time o di soluzioni orarie più favorevoli per la cura dei figli un tempo concessa in automatico, in presenza di percentuali che lo consentivano, è diventata discrezionale. Sarà il dirigente a decidere se concedere quello che nelle dichiarazioni pre-elettorali e nei bla-bla dei politici è la promessa più ricorrente: facilitare la vita alle famiglie. Aiutare la donna a conciliare lavoro e cura dei figli.

4. Obbligo per le amministrazioni di pagare malattia e maternità
A partire dal 1° gennaio 2009, le imprese dello Stato, degli enti pubblici e degli enti locali privatizzate e a capitale misto sono tenute a versare, secondo la normativa vigente la contribuzione per maternità, la contribuzione per malattia per gli operai. Facile prevedere quale sarà il risultato di questa norma, visto che già oggi la maternità è vista come la più grande sciagura che possa capitare a un ufficio del personale. Che un diritto fondamentale come questo sia messo in discussione anche dallo stato, lascia intravedere gli effetti di questa norma di legge.

5. Prima di 3 anni, licenziare i precari

Poco o nessun risalto invece è stato dato alle norme che limitano le assunzioni di interinali, tempi determinati, co.co.co., consulenti etc. per un periodo inferiore ai 3 anni. Chi ha fatto delle cause di lavoro sa benissimo che è spesso quello il limite temporale entro il quale i giudici obbligano l'azienda ad assumere a tempo indeterminato. Grazie ai processi molti precari sono stati stabilizzati per legge, una pratica che si è diffusa nel settore pubblico visto che le pubbliche amministrazioni hanno approfittato come fossero aziende private del precariato diffuso. D'ora in poi invece, si prospetta una condizione di precarietà senza via di scampo e con licenziamento incorporato, proprio in quelle istituzioni che dovrebbero 'controllare' e limitare il fenomeno.

6. Tempo determinato? Ordinaria attività

L'art 21 della legge allarga le possibilità che già oggi godono le aziende di assumere lavoratori a tempo determinato. Fino ad ora erano permesse per esigenze tecniche, produttive, organizzative o sostitutive dell'azienda. In pratica per ogni esigenza. Visto che nei Tribunali del Lavoro molti giudici interpellati in cause intentate dai precari ritenevano che questi svolgessero un'attività uguale ai colleghi assunti a tempo indeterminato, ecco che la legge usa quelle parole che cambiano le carte intavola: d'ora in poi le aziende potranno assumere a tempo determinato lavoratori per esigenze 'riferibili alla ordinaria attività del datore di lavoro'.

7. Blocco delle cause di lavoro
Il testo di legge dice testualmente che: 'Con riferimento ai soli giudizi in corso alla data di entrata in vigore della presente disposizione, e fatte salve le sentenze passate in giudicato, in caso di violazione delle norme sul lavoro a tempo determinato, il datore è tenuto unicamente a indennizzare il prestatore di lavoro con un'idennità di importo compreso tra un minimo di 2,5 e un massimo di sei mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto'. Chiunque abbia fatto una causa a un'azienda sa che questa norma toglie al lavoratore l'unica possibilità di essere risarcito adeguatamente. Solo il rischio di dover assumere a tempo indeterminato per ordine del giudice, piega e non sempre gli interessi delle aziende. Un indennizzo di due mesi e mezzo di mensilità, che per molti precari significano meno di 2500 euro, vuol dire non riuscire nemmeno a pagare un avvocato che ti difenda.

8. Straordinari pericolosi
Per il settore privato, in assenza di specifiche disposizioni nei contratti collettivi nazionali le deroghe al normale orario di lavoro settimanale (40 ore) possono essere stabilite nei contratti collettivi territoriali o aziendali stipulati con le organizzazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale
Anche qui la legge prevede di eliminare le sanzioni in caso di reiterate violazioni del superamento dell'orario, del riposo giornaliero e settimanale, eliminando anche le considerazioni riguardo al rischio di infortunio.

9. Responsabilità dei dirigenti

Per esigenze cui non possono far fronte con personale in servizio, le amministrazioni pubbliche possono conferire incarichi individuali, con contratti di lavoro autonomo, di natura occasionale o coordinata e continuativa, ad esperti di particolare e comprovata specializzazione anche universitaria.
Il ricorso a contratti di collaborazione coordinata e continuativa per lo svolgimento di funzioni ordinarie o l'utilizzo dei collaboratori come lavoratori subordinati è causa di responsabilità amministrativa per il dirigente che ha stipulato i contratti.

10. Riduzione permessi sindacali
Al fine di valorizzare le professionalità interne alle amministrazioni e di pervenire a riduzioni di spesa, con decreto del ministro per la Pubblica amministrazione e l'innovazione, è disposta una razionalizzazione e progressiva riduzione dei distacchi, delle aspettative e dei permessi sindacali

11. Sei precario e fai causa? Tieni l'elemosina

Per rispondere a esigenze temporanee ed eccezionali le amministrazioni pubbliche possono avvalersi delle forme contrattuali flessibili di assunzione e di impiego del personale. Non è possibile ricorrere alla somministrazione di lavoro per l'esercizio di funzioni direttive e dirigenziali. Al fine di evitare abusi nell'utilizzo del lavoro flessibile, le amministrazioni, non possono ricorrere all'utilizzo del medesimo lavoratore con più tipologie contrattuali per periodi di servizio superiori al triennio nell'arco dell'ultimo quinquennio. In ogni caso, la violazione di disposizioni riguardanti l'assunzione o l'impiego di lavoratori, da parte delle pubbliche amministrazioni, non può comportare la costituzione di rapporti di lavoro a tempo indeterminato, ferma restando ogni responsabilità e sanzione. Il lavoratore interessato ha diritto al risarcimento del danno Le amministrazioni hanno l'obbligo di recuperare le somme pagate a tale titolo nei confronti dei dirigenti responsabili, qualora la violazione sia dovuta a dolo o colpa grave. I dirigenti che operano in violazione delle disposizioni del presente articolo sono responsabili anche ai sensi dell'articolo 21 del presente decreto. Di tali violazioni si terrà conto in sede di valutazione dell'operato del dirigente.

12. Processi di lavoro: 60 giorni per la sentenza
Il primo comma dell'articolo 429 del Codice di procedura civile è sostituito dal seguente: «Nell'udienza il giudice, esaurita la discussione orale e udite le conclusioni delle parti, pronuncia sentenza con cui definisce il giudizio dando lettura del dispositivo e della esposizione delle ragioni di fatto e di diritto della decisione. In caso di particolare complessità della controversia, il giudice fissa nel dispositivo un termine, non superiore a sessanta giorni, per il deposito della sentenza».

13. Licenziamenti mascherati nella scuola
Si procede, altresì, alla revisione dei criteri e dei parametri previsti per la definizione delle dotazioni organiche del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (Ata), in modo da conseguire, nel triennio 2009-2011 una riduzione complessiva del 17 per cento della consistenza numerica della dotazione organica determinata per l'anno scolastico 2007/2008.

14. Aumenti e scatti di anzianità? Rinviati per i lavoratori pubblici
Con effetto dal 1º gennaio 2009per i lavoratori pubblici la maturazione dell'aumento biennale o della classe di stipendio, nei limiti del 2,5 per cento, prevista dai rispettivi ordinamenti è differita, una tantum, per un periodo di dodici mesi, alla scadenza del quale è attribuito il corrispondente valore economico maturato. Il periodo di dodici mesi di differimento è utile anche ai fini della maturazione delle ulteriori successive classi di stipendio o degli ulteriori aumenti biennali.

15. Meno soldi per gli infortunati sul lavoro

A decorrere dal 1º gennaio 2009 nei confronti dei dipendenti pubblici ai quali sia stata riconosciuta un'infermità da causa di servizio è esclusa l'attribuzione di qualsiasi trattamento economico aggiuntivo previsto da norme di legge o pattizie.

16. Precari: personale anche per il bilancio

Il trucchetto con il quale molte società mascherano costo del lavoro, e lavoratori, sta nell'inserirli in altri capitoli di bilancio. Non in quello relativo al personale ma nelle spese accessorie, o nelle spese per materiali. Ecco il motivo per cui, ad esempio, gli esuberi dichiarati ad Alitalia sono 'solo' di 7500. Tutti gli altri lavoratori, migliaia di precari, non risultano nel personale. I precari sono fantasmi. Il decreto 'Brunetta' dichiara che: 'costituiscono spese di personale anche quelle sostenute per i rapporti di collaborazione continuata e continuativa, per la somministrazione di lavoro, nonché per tutti i soggetti a vario titolo utilizzati, senza estinzione del rapporto di pubblico impiego. Quindi o i precari spariranno dalle amministrazioni, ed è impossibile, oppure verranno nascosti in qualche altra piega legislativa. Sempre più fantasmi e difficili da quantificare. L'unico dubbio che rimane è: dopo co.co.co, interinali, co.co.pro e partite IVA a unico committente quale altro nome verrà dato ai precari?

Thanx to Stefo

Foto di Xiaming [Worker Revolution], con licenza Creative Commons da flickr

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